L’agenzia delle entrate stà inviando le lettere ai contribuenti sui quali scatterà l’accertamento sulla base degli scostamenti tra spese effettuate e redditi dichiarati.
Ecco come non farsi trovare impreparati.
1) Quando scatta l’accertamento.
I controlli scattano in tutti i casi in cui si registra, anche per un solo anno, uno scostamento del 20% tra i redditi dichiarati e spese effettuate.
2) Di che spese si tratta.
Si deve trattare di spese certe, quindi di beni intestati al contribuente, come immobili, auto, barche e relative spese di manutenzione, come quelle per la ristrutturazione o la riqualificazione energetica dell’immobile.
3) Possibilità di comunicare i dati.
Per ogni singola voce contestata nella lettera, sarà possibile fornire dei dati che chiariscano la propria posizione. Nel prospetto allegato alla lettera, le prime due lettere contengono le spese certe e le spese basate su dati certi, la terza è a disposizione del contribuente per integrare o modificare gli importi.
4) Redditi esenti per legge.
Si può far presente di aver avuto altri redditi finanizari non dichiarati in quanto esenti per legge (es.: vincite alla lotteria o titoli ereditati).
5) Il contradditoro nella sede dell’agenzia.
Il contribuente sarà chiamato a spiegare la propria situazione davanti ai funzionari dell’agenzia del territorio. Se saprà fornire le opportune spiegazioni, l’attività di controllo si esaurirà nella prima fase del contradditorio.
6) Fase succesiva.
Se i chiarimenti non vengono considerati sufficienti, l’agenzia approfondisce i controlli tramite agenzie finanziarie, come indicato nella lettera. Effettuata questa fase di verifica, il contribuente sarà chiamato successivamente a un nuovo confronto e gli sarà data la possibilità di pagare immediatamente per aver diritto a una riduzione delle sanzioni.